lunedì 17 settembre 2012

C'è Posta per Noi: La Storia di Maria Elisa


''Vi voglio raccontare la mia storia con il mio militare per far capire a tutte le ragazze che vivono accanto ad un uomo in mimetica che le favole esistono e che, se l'amore c'è, si supera ogni difficoltà.
Le missioni sono difficili... I mesi di missione portano con loro giorni di solitudine e ore di angoscia ma poi basta un messaggio o una chiamata per cambiare le sorti di un'intera giornata.
Accompagnarlo in caserma per la partenza per l'Afghanistan è stata una delle cose più dolorose che abbia dovuto fare... Non mi piaceva l'idea di essere io a doverlo portare là... E' stata dura e ho pianto, ho pianto tanto ma alla fine mi sono fatta forza e ho sorriso per lui perchè non volevo che se ne andasse e avesse negli occhi le mie lacrime.
I mesi della missione sono passati nell'attesa delle sue chiamate, dei suoi messaggi e delle sue mail...
Vivevo coccolandomi nei ricordi dei bei momenti passati insieme prima della partenza... Baci, carezze, passeggiate... Attimi quotidiani... Quelle piccole cose e quei piccoli gesti che ti mancano da morire quando il tuo lui è là e hai il terrore che possa non tornare.
Vivevo pensando alla promessa che mi aveva fatto: "Quando torno ci sposiamo" e aspettavo con ansia la licenza di metà missione per riabbracciarlo e per annunciare a tutti la nostra decisione.
I giorni passavano, lentamente ma passavano... La licenza si avvicinava ma come ogni volta è iniziato il momento di quello che io chiamo "il gioco del rinvio". Questo è il gioco crudele a cui a volte gioca l'Esercito: licenza si, licenza no, licenza poi, licenza non si sa... E mentre l'EI giocava al gioco del rinvio io mi sono laureata senza il mio militare accato... Anche in quell'occasione ho pianto, ho pianto parecchio... Da un lato c'erano lacrime di gioia per il traguardo che avevo raggiunto, dall'altro c'era invece la tristezza di non poter condividere con lui questo momento per me così importante.
Alla fine la licenza è arrivata (dopo 5 mesi e mezzo di missione) e quel giorno di novembre è stato uno dei più belli della mia vita. Quando l'ho visto fuori dal portone della caserma quasi non mi sembrava vero... Credevo fosse uno dei tanti sogni che nelle ultime settimane mi stavano "tormentando"... Sognavo di riabbracciarlo e nel sogno me lo coccolavo un po' ma poi mi svegliavo ed ero tristissima perchè mi rendevo conto che non era la realtà.
Durante la licenza abbiamo festeggiato con un po' di ritardo la mia laurea e abbiamo finalmente detto al mondo intero che a luglio dell'anno successivo ci saremmo sposati!Poi la licenza è finita ed è dovuto tornare in Afghanistan. Sapevo che ormai era questione di poche settimane ma è sempre difficile saperli in quei posti dove anche solo un giorno può essere il giorno sbagliato.
Le feste di natalizie si stavano avvicinado e con loro la fine della missione... Un paio di giorni prima della Vigilia di Natale è arrivato il messaggio atteso da mesi: "Sono in Italia". Era finita, la missione era finita, davvero finita. Non poteva esserci regalo di Natale più bello! Mi sembrava quasi impossibile che quesi 6 mesi (quasi 7) fossero davvero passati... E invece erano passati.
E' proprio vero che il tempo, nel bene o nel male, non lo si può fermare... Ci sono giorni che passano lenti e altri che passano più veloci ma il tempo scorre e nessuno lo può fermare... Ed è così che è arrivata la fine della nostra missione!
La fine della missione ha portato con se anche l'anello di fidanzamento ed è così che sono iniziati ufficialmente i preparativi per il nostro grande giorno.

Come dicevo, lo scorrere del tempo è relativo e infatti i successivi 7 mesi sono volati via veloci tra partecipazioni, bomboniere, abiti, etc.
Poi è arrivata la mattina del 30 luglio, il nostro grande giorno, il nostro giorno dei giorni... L'emozione era alle stelle... Io e lui ci stavamo davvero per sposare... Stavo per diventare la moglie di quell'uomo in mimetica che aveva saputo regalarmi il sorriso anche da migliaia di chilometri di distanza, quel lui che anche da una base sperduta dell'Afghanistan mi ha fatto arrivare a casa dei regali, quel lui che riabbracciandolo dopo mesi e mesi di lontananza ho sentito mio come se non fosse mai stato lontano... Si lo voglio!!

Tutto questo per dirvi che le missioni sono dure e sono accompagnate da momenti difficili e di sconforto ma se c'è l'amore, quello vero, si superano e alla fine ci si ritrova più uniti e forti di prima!!''

(Avete appena letto le parole di Marie Elisa, che ha voluto condividere con noi le emozioni, le ansie, le gioie della sua meravigliosa favola, con il suo Soldato. Se anche voi desiderate regalarci un pezzetto della vostra vita accanto ad un Uomo/Donna in Divisa, vi invitiamo a scriverci le vostre esperienze a laltrametadelladivisa@gmail.com . I vostri racconti verranno pubblicati sul nostro blog e condivisi sulla nostra Pagina Facebook! Grazie per la partecipazione!)

Foto di Maria Elisa per L'altra metà della Divisa - Gruppo Supporto Famiglie Militari:


'Ultimi momenti insieme prima della partenza' - di Maria Elisa


'Foto dall'Afghanistan' - di Maria Elisa


'La mia Laurea senza di Lui' - di Maria Elisa

'L'anello di Fidanzamento' - di Maria Elisa


'La nostra Favola' - di Maria Elisa

3 commenti:

  1. Lacrime di commozione! Bellissima storia! :D

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    1. Come dico sempre io in questi casi, se devono essere lacrime, che siano solo di gioia! - Deb

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  2. Bellissima storia! Congratulazioni!

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