RACCOLTA: I BISCOTTI DI NATALE...e altre ricette delle Feste!

Buonasera a tutti,

Ecco a voi la Raccolta che abbiamo creato GRAZIE A VOI che ci avete inviato le vostre Ricette di Natale!

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Buone Feste a tutti voi e alle vostre Famiglie!

Deborah, Luana, Silvia, Cristina

Buon Natale - L'altra metà della Divisa

La realtà estera delle reti di supporto per le famiglie dei Militari. - di Silvia Aprile

English Translation > See Below

In molti paesi Nato la promozione del benessere delle famiglie dei Militari è diventata una priorità in conseguenza dell’aumento, dai primi anni novanta del secolo scorso, delle operazioni di peacekeeping a livello internazionale nelle quali sono coinvolti i militari di tutti i Paesi aderenti . Viene riconosciuto il ruolo strategico che la famiglia assume nell’interazione tra le Forze Armate e i singoli Militari e che l’instabilità emotiva e familiare è spesso alla base della decisione di molti Militari di abbandonare il servizio, soprattutto nella sua fase più operativa.

L’U.S. Army Research Institute ha , a questo proposito, messo in evidenza, attraverso studi condotti su un campione di intervistati e delle loro famiglie, che gli elementi che permettono al Militare di affrontare serenamente la carriera, garantendo una fidelizzazione alle Forze Armate sono, accanto alla qualità del lavoro, anche il benessere della propria famiglia.

Non a caso i primi programmi di supporto alle famiglie Militari nascono proprio negli U.S.A. nel 1965, tenendo conto anche dei profondi mutamenti nella struttura e organizzazione che proprio in quegli anni investivano il nucleo familiare. Si è cercato, pertanto, di garantire alle famiglie un supporto sia nei periodi di schieramento, che determinavano l’allontanamento del Militare dalla famiglia, sia in periodi diversi, in modo tale da garantire un sostegno psico-culturale oltre che ricreativo.

Un esempio sono i vari programmi di preparazione delle mogli dei paracadutisti della MFO in Sinai prima delle operazioni Militari vere e proprie.

Sarebbe lungo elencare le iniziative ed i programmi che ormai da decenni negli U.S.A. vengono organizzati dalla Forze Armate al fine di garantire al Militare ed alla sua famiglia appoggio e sostegno attraverso l’ausilio di psicologi, mediatori etc., durante trasferimenti e operazioni belliche, addirittura in fase di divorzio. Tutto ciò al fine di creare una rete sociale di supporto che aiuti le famiglie a superare i disagi legati allo stile di vita che impone la carriera Militare (trasferimenti, difficoltà d’inserimento, conseguenze psicologiche delle missioni, traumi da ferimento e non ultimo i disturbi da stress post-traumatico).

Anche in Europa negli ultimi anni sono state elaborate politiche volte a supportare le famiglie dei Militari per favorirne il benessere. Esempio concreto viene dalla Gran Bretagna la quale fin dal 1982 ha visto la nascita della Federazione delle Famiglie dell’esercito con programmi di orientamento e consulenza al fine di approntare programmi che abbiano come obiettivo il benessere delle famiglie. In Norvegia ugualmente è già da tempo in atto un progetto che destini al supporto delle famiglie dei militari risorse umane.

Anche in Francia sono sorte negli ultimi anni associazioni del Ministero della Difesa Francese che supportano i familiari dei militari, (ad esempio ARIA, ANFEM, FCSAD armi associazioni) ed insieme alle istituzioni militari portano avanti progetti di aiuto e sostegno alle famiglie. Psicologi, avvocati, mediatori familiari ed altre figure professionali seguono le famiglie e, come succede in altri Paesi non ultimi gli U.S.A., organizzano corsi o briefing di preparazione per le missioni non solo per chi deve partire, ma anche per chi resta. Questi programmi sono soltanto un breve esempio di ciò che all’estero sta diventando consuetudine sulla quale s’investe moltissimo.

Perché, invece, in Italia vi è un disinteresse, anche del mondo scientifico, rispetto a quest’argomento? Si ritiene che, il mancato interesse per le famiglie dei Militari e la mancanza di reali ed ufficiali reti di supporto, affondano le proprie radici nel fatto che in Italia il Militare è sempre stato visto come una figura importante in quanto tale ed i suoi rapporti familiari sono ultronei rispetto alla sua professione. La famiglia Militare è posta in secondo piano ed appartata, una realtà terza, poiché appartenente alla società civile, rispetto al rapporto tra il Militare e l’Istituzione. Vi è una riservatezza portata fino alla separazione tra il mondo Militare e quello civile e questo entra nel privato dei singoli. Non ci si rende conto, così, dell’importanza della famiglia nelle scelte anche professionali pur sé di natura Militare. La vita Militare, con le sue regole, trasferimenti, missioni etc., irrompe prepotentemente nelle mura domestiche ed il grado di soddisfazione dei familiari determina anche l’affezione del soggetto non civile del nucleo familiare alle Forze Armate

La crisi della famiglia nella società odierna ed attualmente la crisi economica riportano alla ribalta questo tema con tutta la sua prepotenza e sono proprio le donne (ancora una volta) dei Militari le portavoci di una nuova richiesta di attenzione nei propri confronti da parte delle istituzioni.

Anche attraverso i nuovi media i familiari dei militari rivendicano, a volte velatamente, altre volte con maggior veemenza un ruolo e chiedono un supporto, soprattutto coloro che sono costretti ad allontanarsi dalla propria terra di origine a causa di trasferimenti o si ritrovano per molti mesi all’anno da soli a causa delle missioni all’estero. Per accorgersi di ciò, basta fare un giro per la Rete e leggere i tanti forum, blog e pagine facebook sull’argomento. Non si può più ignorare la richiesta di aiuto di queste persone che spesso, costrette al trasferimento, ed a causa della crisi economica, devono far fronte a problemi di ogni tipo, non ultimo la difficoltà di trovare un nuovo lavoro e far quadrare il bilancio familiare.

Anche in Italia è possibile creare associazionismo volto al sostegno della famiglia militare, basta volerlo e la prima cosa da fare è autorganizzarsi, associarsi e crescere insieme. Personalmente ritengo che la realtà sociale in cui viviamo, foriera di precarietà e flessibilità, possa vedere un elemento di stabilità nascere proprio da noi, i pochi che ancora mettono su casa e che provano a stabilizzare rapporti sentimentali anche attraverso la formazione di famiglie “di fatto”. Non è più il tempo di chiudere al nuovo, ma di aprirsi, sempre nel rispetto dei valori Militari, anzi a loro vantaggio.

Bibliografia: Mario Aldo Toscano, CeMiss (Centro Militare di Studi Strategici), Tra due culture. Le problematiche della famiglia del militare, 2004, Rubettino Editore.

The Situation Abroad regarding Support Networks for Military Families - By Silvia Aprile

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

In many NATO countries the welfare of military families has become a priority following the increase in the international peacekeeping operations of such countries since the early nineteen nineties. The strategic role played by the families in maintaining the ties between the Armed Forces and single military has been recognized and also the role played by emotional family upsets which are often the cause of many military giving up their careers, especially during intense operational service.

Regarding this, the US Army Research Institute has underlined, through sample studies carried out on military and their families, that those elements which mean military can best carry out their duties thus guaranteeing continuation and faithfulness to the Armed Forces are both quality of work and the well- being of their families.

The first support programmes to military families were started in the USA in 1965 and were aware of the deep changes in the structure and organization of families that basically began around that time. The idea was to not only provide support for families during absences of the military but also at other times so that the support was both psycho-cultural and also recreational. One example was the various preparatory programmes for MFO parachutists’ wives before the proper military operations began in Sinai.

It would be too long to list the initiatives and programmes organized in the USA for decades to offer mediation and psychological support during transfers and war operations, support available even during a divorce. The objective, however, is to create a support network which helps families face the difficulties involved in the lifestyle which is that dictated by a military career, (transfers, difficulties in adapting, psychological consequences of missions, injury trauma and not forgetting the effects of PTS).

Also in Europe, policies to support military families have been set up over the years. The best example is Great Britain where, in 1982, the Federation of Army Families was established which began care and consultation programmes to encourage family welfare. The same thing in Norway, where there is a currently underway a project to direct human resources for family support. In France, the French Defence Ministry has set up associations to support military families, ( for example, ARIA, ANFEM, FCSAD ) and these, together with military institutions provide support for military families. Psychologists, lawyers, family intermediaries and other professionals look after families and just as in other countries, not least the USA, courses and briefings are organized to prepare for missions and this not only for those leaving but also for those staying at home. These programmes give just an idea of how much is invested abroad in such things.

Why is there no interest in Italy for this type of initiative? The lack of interest for military families and any such support network is thought to be because, in Italy, a soldier’s importance begins and ends with his job and family ties come outside this perspective. His family come second and outside the military and its institutions, ie., the family is civilian. The reservations that surround the military mean it is separated from civilian life and that involves single military members too. Military life with its rules, transfers, missions etc. interrupts family life and the non- civilian member’s fulfilment and job satisfaction depends very much on his or her family nucleus.

Family difficulties in today’s society and the present economic crisis mean that this subject is brought very much to the fore and, once again, it is the women behind the military who are speaking out for the attention of the institutions regarding the situation.

Military family members are using the new media too, sometimes subtly and sometimes making a loud noise, to ask for support especially those who have had to leave their homes and familiar surroundings and those who have had to spend months on their own while their partners have been away on mission. You only have to go online to see how many forums, blogs and Fb pages have been set up. These requests for help cannot be ignored as these people have to face all kinds of problems and especially with the economic crisis, find themselves having to look for work and keep the family budget.

It IS possible to create an association dedicated to supporting military families, it just needs organization, association and growth. Personally, considering the society we live in and its precariousness, I believe we really can provide that element of stability setting up a home and having stable relationships in co-habiting couples as well as married ones.

Now is not the time to shut out the new but to open up to it in a way that helps and respects military values.

C'è posta per Noi - La Storia di Chiara

English Translation > See Below

'Ciao sono chiara ho 28 anni e la mia storia con il mio soldato è cominciata 14 anni fà. eh si eravamo due bambini io 14 anni e lui sedici ed è bastato guardarci negli occhi il primo giorno di scuola e ci siamo subito innamorati, come possono fare due ragazzini di quell'età. giorni ore minuti e secondi passati sempre insieme fino al giornoi in cui lui mi ha guardata e mi ha detto parto militare. non mi ha sorpreso perchè io ho sempre saputo della sua passione per l'arma però da li tutto è cambiato.all'inizio niente di particolare è andata avanti fino a quando è iniziata la sua vera e propria carriera ed io ho iniziato a perderlo. dal vederlo ogni giorno a non vederlo quasi più a sentirlo poco o almeno quando lo sentivo era diverso, mi era stato portato via il mio mondo e io essendo ancora molto giovane non capivo perchè aveva fatto questa scelta perchè io non contavo. ci siamo lasciati ci siamo ripresi lasciati e ripresi e la rottura definitiva è arrivata con l'arrivo della prima missione. mi davo la colpa della sua partenza perchè pensavo che non fossi cosi importante per lui se sentiva il bisogno di andare cosi lontano senza di me mi dicevo ' non gliene importa niente di lasciarmi sola non gli importa poi cosi tanto di far parte della mia vita e se nn gli importa tanto vale che io continui a fare la mia senza di lui'. perchè lui era il mio mondo lui era tutto e mi era stato portato via mi sentivo una seconda scelta e non lo accettavo, non accettavo il suo lavoro perchè era più importante di me. ho voluto cancellarlo ho fatto finta che non fosse mai esisitito ed ho provato a rifarmi una vita. il tempo passava e piu passava ed io mi autoconvincevo che era finita lui mi chiamava e io non risponedvo, mi cercava e io scappavo io non lo volevo dividere con l'esercito io non volevo neanche sentire nominare il suo lavoro che si era intromesso tra di noi. e di missioni nel fratempo sono passate tre ed ogni volta che sapevo che lui stava per partire anche se non era più il mio fidanzato un pezzo di cuore se ne andava perchè il tempo dava solo conferma di quello che ra sempre stato il mio pensiero: preferisce il suo lavoro a me. un giorno per caso, in licenza da una missione, si è presentato sul mio psoto di lavoro in seguito ad un incidente l'ho guardato e all'improvviso ho capito tutto tutto quello che non ero mai riuscita a capire io lo amavo lo amavo ancora dopo 14 anni lo amavo ma con una sola differnza mentre io in tutto quel tempo ero rimasta legata all'idea che avevo da bambina di lui lui invece era diventato un uomo e quello non era il suo lavoro ma la sua vita. nn aveva scelto il suo lavoro invece che me ma viveva la sua vita. non mi sò spiegare perchè all'improvviso ho avuto quel cambiamento non lo sò sò solo che adesso io sono diventata una donna e da donna quale sono sto vicino al mio uomo. e sono orgogliosa di farlo,non odio più l'esercito e questo per me è un passo avanti anzi ho capito invece quanto nobile e bello sia quello che lui fà. non lo lascerò mai piu solo. ora la nostra vita e la nostra storia sono diverse io sono pronta perchè non era lui che aveva scelto il suo lavoro invece di me ma ero io che non ero pronta a vederci crescere. sono orgogliosa di averlo al mio fianco e sempre lo sarò.'


(Avete letto le parole di Chara. Se anche voi volete che la vostra storia venga pubblicata e condivisa sul nostro Blog e sulla nostra Pagina FB, scriveteci a laltrametadelladivisa@gmail.com )

We’ve got Mail – Chiara’s Story

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

'Hi, I’m Chiara, I’m 28 and my story with a soldier began 14 years ago. Yes, we were two children, I was 14 and he was 16 and we looked into each other’s eyes the first day of school and fell in love like kids do at that age. We spent hours, minutes and seconds together until the day he told me he was joining the Army. I wasn’t all that surprised because I knew that he was really into the military scene but from then on things changed. Initially just small things, but I started to lose him when he decided to make a real career of it. We went from seeing each other everyday to hardly at all and we did speak he was different and I felt my world was being taken away from me. I didn’t really understand because I was so young and I thought he had chosen that life because I didn’t mean anything to him. We broke up, got back together again, broke up, got back together but the final break up came with his first Mission. I thought it was my fault he had chosen to go so far away and that it meant I was nothing to him so if that was the case I might as well get on with my life without him. Yet he was MY world and he had put me in second place so I didn’t want anything to do with him and his job. I wanted to erase him from my life and I pretended he had never existed.

Time went by and the more time passed the more I convinced myself I could live without him. He tried to call me but I wouldn’t answer, he came looking for me and I ran away, I wasn’t going to share him with the Army or hear about his job which had come between us. He went on three missions and every time he left, even though we were no longer together, a little piece of my heart broke off because I was more and more convinced he had chosen his job and not me.

One day, during his leave he came to my workplace after an accident and when I saw him there I suddenly realized that I still loved him after 14 years but the difference now was that I was no longer that little girl and he had become a man and that job was not just a job but a way of life. I can’t really explain how this change came about in me but I knew I had become a woman and that I wanted to stand by my man. I am proud to do that now. I no longer hate the Army, it was a great step forward when I realized what a great and noble job he was doing. I am never going to leave him. We have a different life and a different story now and I realize that it wasn’t him that had chosen his job in place of me but it was me who wasn’t ready to grow up. I am now proud to stand at his side and I always will be.'

(These are Chiara’s words. If you would like to share and see your story published on our Blog or Fb page write to us at:laltrametadelladivisa@gmail.com)

Viaggiando, viaggiando… - di Luana Fiorenza

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Noi di viaggi siamo tutte esperte, conosciamo le località più assurde, quelle dove la gente non sceglierebbe mai di recarsi in vacanza, Afghanistan, Libano, Iraq, Oman, Libia e così via...
Quante volte durante le missioni abbiamo sperato di essere con la nostra metà in una località “normale”…direi praticamente un giorno sì e l’altro pure…
E allora perché non progettare un viaggetto, un week-end lungo per festeggiare il suo ritorno, un regalino a sorpresa per inaugurare finalmente un periodo “insieme” o per ricordarci (a noi stesse prima che a lui) che a volte salire su un aereo mano nella mano e passeggiare “uniti” può far bene alle nostre coppie?
Oggi vi diamo qualche consiglio per fare tutto ciò, qualche dritta per muovervi abbastanza facilmente e per trascorrere qualche giorno fuori dal mondo in modo semplice ed economico.
1 – Partiamo dalla scelta della compagnia: dopo un lungo periodo fuori ciò che è necessario ad una coppia è “ritrovarsi”. Quindi prima regola essere rigorosamente SOLI, createvi uno spazio tutto per voi, qualche giorno per guardarvi negli occhi, cenare, passeggiare, coccolarvi un po’ lontano da sguardi di amici e parenti, che per quanto importanti ed apprezzati possono essere rimandati ad un secondo momento. In breve: riunite le due metà della divisa e fatene una sola!
2- Scelta della località: se volete fare un regalino a lui (che ovviamente sia piacevole anche per noi – anche se spesso noi femminucce possiamo sacrificare un po’ delle nostre priorità purchè lui sorrida!) scegliete una località dove ci sia qualcosa che gli piaccia moltissimo. È appassionato di una determinata squadra di calcio? Informatevi sulle date di una partita importante e prenotate i biglietti senza che lui lo sappia: non smetterà mai di ringraziarvi! Ama i musei e le mostre d’arte? Scegliete una capitale dove ci siano luoghi che possano lasciarlo senza fiato, che lui non si aspetta che gli proponiate. Ama la vita notturna, le uscite e i locali? Mirate ad una città nota per questo, magari una città universitaria o turistica dove non manchino di certo le occasioni per divertirvi insieme. In due sole parole: STUPITELO ASSECONDANDOLO!
3 – Come muovervi? Se abitate nelle vicinanze di un aereoporto informatevi sui voli delle compagnie low cost: la RyanAir per esempio (http://www.ryanair.com/) serve tutte le città principali e ha molte destinazioni interessantissime per raggiungere ogni angolo d’Europa. Se potete prenotare con largo anticipo (anche qualche mese) sfrutterete delle offerte davvero incredibili a costi vantaggiosissimi: non fermatevi al primo volo, cercate, cercate, cercate. Perdete un po’ di tempo a smanettare su internet e cercate il meglio al costo inferiore. Se abitate più lontano invece, scegliete un low cost parking, ce ne sono in ogni grande città (A Roma ad esempio con 5 euro al giorno l’auto è al sicuro in un parcheggio prenotabile via internet senza costi aggiuntivi che fornisce anche il servizio navetta da e per i terminal).
4 – Sistemazione in città. Una volta individuato il volo il grosso è fatto, perché ormai in ogni città italiana e non si trovano ottime offerte di b&b prenotabili via internet (Se volete venire a Grottaglie e visitare la nostra meravigliosa Puglia ricordatevi che qui abbiamo il miglior b&b del mondo: Il Bato by Deborah Croci – la nostra Deb!!!!!!). Ricordate sempre di rivolgervi a siti intermediari che vi permettono di optare per le cancellazioni fino a 12 ore prima senza perdere nulla (http://www.booking.com/o http://www.venere.it/ sono i migliori). Scegliete la formula b&b, così risparmierete e sarete più liberi di muovermi senza costrizioni di orari. Leggete i forum e i commenti degli utenti sulla posizione in città e i servizi del b&b, sono utilissimi per capire come muovervi in località magari del tutto sconosciute dandovi anche notizie sui mezzi a vostra disposizione e sulle formule per biglietti cumulativi per i trasporti (per esempio a Parigi esiste la carta Paris Visite o a Londra la London Travel Card).
5 – Infine il consiglio più importante di tutti: TAKE IT EASY. Ovvero: se il viaggio dovesse saltare niente isterismi, noi siamo pronte anche a questo, a sopportare una rientro ritardato, a sostenere i nostri uomini se saranno troppo giù di morale senza caricarli di responsabilità che non hanno. Se il viaggio dovesse saltare per il loro mancato rientro non diteglielo nemmeno, non farebbe che peggiorare il dispiacere che provano, cercate se possibile di spostare il vostro viaggio oppure mettete in conto che questo possa essere rimandato a data da destinarsi.
Buon viaggio a tutte!

On our travels… - by Luana Fiorenza

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

We are all experts at travelling and we know the weirdest places….those where no one would ever choose to go to for a holiday, Afghanistan, Lebanon, Iraq, Oman, Libya and so on. How many times have we wished for once that we could be with our other half in a ‘normal’ place…I’d say virtually everyday.

So, why not plan a little trip somewhere, a long weekend to celebrate his homecoming, a little present to yourselves to start off some ‘together’ time or to remember what it is like to get on a plane hand in hand and be together and that it does us good?

So today we are going to give you some suggestions on how to get about and spend some great time together easily and cheaply.

1. First let’s talk about who is going: after a long time apart it is important as a couple that you get to know each other again. So the first rule is: go by yourselves. You need to have your own space, take time to dine out, go for walks, be nice to each other away from anyone else looking on like friends or family – they are important but their time will come. In short: the two halves of the uniform need to come together as a whole.
2. Choosing the location: if you want to give him a little present, ( which is obviously something you want as well – even though we girls are more likely to give in to do anything to make him happy – choose a location that will have something he really likes. Is he a fan of a particular football team? Find out when there is an important game and book the tickets without telling him; he will never stop thanking you! Does he like art and museums? Choose a city where there are place that will take his breath away. Does he like the nightlife, clubs and bars? Think about cities where there is a lot going on at night – maybe a university or tourist town where you will both be able to have a good time. Just SURPRISE HIM and GIVE IN TO HIM.
3. How to get around? If you live near an airport, find out about low cost flights: Ryanair (www.ryanair.com) has flights to loads of towns and cities in Europe. If you can book early enough, ( a couple of months even), you will be able to take advantage of even lower priced tickets but don’t stop at the first price, keep looking. If you can, go all over internet till you find the cheapest seats possible. If you are not near an airport, try to find a low cost car park, they have them in all big cities, for example, you can book in advance a low cost, safe car park for around 5 euros a day and there are no extra costs. It also has shuttle trains to and from the air terminals.
4. Where to stay? Once you have booked the flight you are more than half way there because via internet you can always find places to stay on line. (If you want to come to Grottagle and visit our wonderful Puglia, remember that we have the best B&B in the world here: Il Bato run by Deborah Croci – our Deb!!!!)Don’t forget to use websites that allow you to cancel up to 12 hours before without losing money (www.booking.como www.venere.it) are the best. Choose to go B&B, it’s cheaper and you will be free to move around when and where you like. Read the forums and comments of others who have already been to these places. You will get a good idea of what is around and what to see plus they can give you good travelling tips like for example hoe to get the cartaParis in Paris or the London travel card in London.
5. Finally, and most importantly: TAKE IT EASY meaning if the trip gets cancelled for any reason, don’t get all hysterical, we should be prepared for this eventuality. We know how to deal with a delayed return and how to support our men when they are feeling fed up so they don’t need us to make them feel guilty. If your trip gets cancelled for some reason, don’t even tell them about it, it will just make them feel worse. Try and rebook for another date or just tell yourself you can do it another time

Happy travels everyone!

C'è Posta per Noi - Storia di Alessandra

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Ciao a tutte ragazze, ho deciso di raccontare la mia esperienza di “altra metà della divisa” su suggerimento di Deb. La mia è una storia semplice, ordinaria,senza colpi di scena ma sicuramente ricca di amore. Attraverso le mie parole non voglio avere certo la presunzione di essere da esempio per nessuno ma voglio,in un certo senso,fare outing,raccontarmi in un modo che non ho mai fatto e forse farlo dinanzi a  persone che non mi conoscono mi verrà più facile.

Io mi chiamo Alessandra,ho 28 anni,provengo da un paese in provincia di Salerno ma vivo a Napoli da circa otto anni. Anche il mio soldato è originario del mio stesso paese ma lavora a Roma. Ci siamo conosciuti nel 2006,tramite un amico in comune,ma la nostra storia è iniziata nell’aprile del 2007. E’ stata sin da subito una storia a distanza,io vivevo già a Napoli per via dell’università e lui frequentava l’ultimo anno delle superiori. Eh già! Una storia su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo:io più grande di lui di 5 anni,lui appena diciottenne,nessuno tra amici e conoscenti credeva in noi,anzi ci guardavano quasi con sospetto. Ma noi ci siamo fatti scivolare addosso ogni critica e siamo andati avanti a testa alta coscienti del nostro amore. I primi mesi sono stati bellissimi,quando mi capita di pensare a quei giorni mi scappa sempre un sorriso. Io passavo tutta la settimana in città e poi scendevo al paese per il weekend per poter stare con lui. Ho tante foto di quel periodo,ci piaceva tantissimo stare insieme,ascoltare musica,scoprirci,conoscerci l’un l’altro. Alla fine della nostra prima estate insieme lui mi dice che vuole arruolarsi nell’esercito,mi chiede cosa ne penso,anche se in fondo  aveva già preso la sua decisione. Io non avevo esperienze personali a riguardo,conoscevo dei ragazzi del paese che erano militari e sapevo dai loro racconti che non era una vita semplice e che si passava molto tempo lontano dagli affetti ma nulla di più. Certo in cuor mio ero spaventata,sarebbe partito per chissà dove a fare chissà cosa…e la nostra storia che fine avrebbe fatto?Tuttavia il mio non è un carattere possessivo e quindi decidemmo di accettare questa sfida! La partenza arrivò nel dicembre 2007. Prima tappa il rav a Capua. Che fortuna! A soltanto mezz’ora di distanza da Napoli! Ogni fine settimana mi raggiungeva e stavamo insieme. Ricordo che il primo weekend fu tragico! Appena aprii la porta il mio ragazzo mi abbracciò e si mise a piangere..Io non sapevo cosa fare,non capivo il motivo di tanta disperazione.. Non era successo nulla di grave , era solo lo shock iniziale che qualsiasi ragazzo prova nell’entrare in contatto con un ambiente militare:le regole,la disciplina,l’ordine,il rispetto e tutte quelle cose lontane anni luce dalla vita civile. In realtà ad essere stravolta non fu soltanto la sua vita ma anche la mia, insieme ci trovammo ad affrontare  un mondo nuovo,in cui i sacrifici erano quasi sempre maggiori dei benefici. Non è stato facile abituarsi,accettare che il dovere prevale su tutto,soprattutto sull’amore. Abbiamo pianto tanto,ci sono stati tanti dubbi e tante litigate ma quello che non ha mai subito tentennamenti è stato il nostro amore. Allo scadere del rav è arrivata la destinazione:Roma. Ancora una volta una città non lontana da Napoli.  Il primo anno è stato difficile da ogni punto di vista. Non ho visto il mio ragazzo per mesi ed è stato lì che ho capito di non avere davanti a me altra scelta se non quella di essere forte. Il mio ragazzo era assegnato alla Rappresentanza quindi si occupava delle guardie ai più importanti monumenti della capitale e ciò significava lavorare H24 e soprattutto nelle festività. E’ da quel periodo che noi non riusciamo a trascorrere il compleanno insieme,Capodanno,pasquetta o qualsiasi altra data per noi importante.  Dopo il primo anno c’è stata una svolta,per così dire. Smessa la Rappresentanza è iniziata l’operatività,quindi gli addestramenti continui,i campi,i corsi in diverse zone d’Italia con la differenza che,per fortuna,i giorni di riposo ci permettevano di vederci più spesso. Purtroppo però ogni medaglia ha il suo rovescio,e mentre il nostro rapporto si consolidava col tempo, in me affiorava un lato buio. Fino a quando non ho conosciuto la vostra pagina e ho preso coscienza del fatto che esiste un universo di persone che condivide la mia stessa situazione,io pensavo di essere sola o meglio,pensavo di essere l’unica ad avere determinate reazioni di fronte al problema della lontananza. Se si tratta di dover aiutare qualcuno,spronarlo,consigliarlo io sono in prima linea,agli occhi di molti sono una donna forte. Purtroppo però non riesco ad usare la stessa grinta e determinazione su di me. Negli ultimi anni ho passato molto tempo a stare vicino al mio ragazzo,a confortarlo quando era triste,a fargli forza quando era abbattuto,mettendo da parte me stessa. Ho mandato all’aria esami perché magari quel giorno era libero e preferivo stare con lui,per poi rinchiudermi in me stessa quando rimanevo sola,ritrovandomi a guardare i libri senza avere voglia di aprirli. Sembrava che mancando lui mancasse tutto. Sia chiaro:lui ha sempre cercato di spronarmi ma la mia era una condizione psicologica. Non riuscivo ad affrontare la vita se non quando ero con lui. Mi sentivo viva solo con lui.  La lontananza dalla mia famiglia ,le amiche di studio che una alla volta lasciavano Napoli perché si erano laureate mi facevano sentire sempre più insoddisfatta e sola. Quello che ho capito poi è che è quasi impossibile parlare con persone “normali”della mia vita. Chi non condivide la sua vita con un militare difficilmente riesce a cogliere certe dinamiche. Il più delle volte le persone ti ascoltano,annuiscono e ti dicono “devi avere pazienza” e lì realizzi che sei sola,che nessuno riesce a capirti veramente. In molti pensano che sei esagerata, che il tuo è un normale rapporto a distanza e che stai solo ingigantendo le cose. Credetemi è una bruttissima sensazione, è un po’ come vivere un incubo dal quale non riesci  a svegliarti. Questo mi ha portato a chiudermi,a chiedermi se in me ci fosse qualcosa di sbagliato,se esistevano altre ragazze che soffrivano allo stesso modo o ero io l’unica a farlo. Questa mia inquietudine si rifletteva sul mio rapporto ovviamente. A volte diventavo aggressiva,lunatica,pretendevo di essere capita in qualche modo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la partenza per la missione di pace in Libano,ad ottobre. Eravamo pronti per questo avvenimento da un anno,continuavo a ripetere al mio ragazzo che ero tranquilla,che in fondo non sarebbe cambiato nulla,che ero abituata alla sua assenza e che sapevo gestire la mancanza. Non avevo idea di cosa fosse una missione in realtà. Per me il massimo del sacrificio fino ad ora era stato sentirlo poco al cellulare,rinunciare alle feste, alle vacanze..Non sapevo che andare in missione significasse non riuscire a mettersi in contatto per giorni e stare in ansia perché non sai minimamente cosa stia facendo! Ovviamente la mia reazione è stata quella di prendermela con lui,quando riuscivo a sentirlo gli rinfacciavo di avermi ingannato,di avermi detto che ci saremmo visti e sentiti su internet tutti i  giorni e che invece non era così. Il primo mese è stato terribile,mi sembrava di impazzire e lui da lì non sapeva cosa fare,continuava a dirmi di stare tranquilla altrimenti c’era il rischio che commettesse qualche sciocchezza e addio missione! Poi ,girovagando su internet, mi sono imbattuta nella vostra pagina…è stato come toccare il fondo e risalire!Magari per alcune di voi può sembrare assurdo,ma io ho provato proprio questa sensazione!! Scoprire di avere qualcosa in comune con altre persone mi ha aperto gli occhi,mi ha dato quella forza che da tempo era chiusa in me ma non riusciva a venire fuori. Ero così stanca di stare male ma non vedevo attorno a me ragioni per smettere di farlo. Grazie a voi ho riscoperto il valore della serenità e quanto questa è importante all’interno di un rapporto! La positività è un accessorio che dovremmo imparare ad indossare ogni giorno perché  in primis fa bene a noi ma fa bene anche a chi ci sta vicino! E adesso che l’ho capito non permetterò più alla tristezza di offuscare la mia favola d’amore! Finalmente mi sento una persona nuova,migliore..ho ripreso a studiare,vado in palestra,faccio tutto quello che  posso per non sentirmi sola!

Care amiche di “L’altra metà della divisa” spero che la mia testimonianza sia utile a farvi capire quanto sia importante quello che state facendo e quanto può essere importante costruire una rete di supporto per le famiglie dei militari anche qui in Italia.

Un enorme grazie,Ale.

(Avete appena letto le parole di Alessandra. Se volete anche voi condividere la vostra storia e vederla pubblicata nel nostro Blog e sulla nostra Pagina Facebook, scriveteci a laltrametadelladivisa@gmail.com . Grazie per il vostro contriubuto e la vostra testimonianza. )


We've got Mail: Alessandra's Story

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

'Hello all you girls

I have decided to tell you my story as ‘The Other Side of the Uniform’ at Deborah’s suggestion. It is a simple, ordinary story – no great events – but a love story. I don’t want to sound presumptious and put myself up as some kind of example to follow but I would like to tell it and I guess, in a way, telling my story to people who don’t know me at all will be easier.

My name is Alessandra and I am 28 years old. I originally come from a town outside Salerno but have been living in Naples for 8 years. My soldier also comes from the same town as me but works in Rome. We met in 2006 through someone we both knew but started going out in April 2007. Immediately we had to face being apart as I was already living in Naples and going to uni and he was back doing the last year of school. That’s right – a lovestory that nobody would have betted on as I am 5 years older than him. He was just 18 and our friends and family didn’t give us a chance, in fact, they were quite suspicious of us. But we let all the criticism just wash over us and went on knowing that we loved each other. The first few months were wonderful and it makes me smile to think of how we were. I spent all week away and went back to my hometown every weekend to be with him. I took a lot of photos during that time and we just liked being together, getting to know one another, listening to music and so on. At the end of our first summer together he told me he was going to go into the army and asked me what I thought even though he had already made his mind up. I didn’t know much about the military – I knew of some people that were and had said it was not an easy life and I knew you had to spend a lot of time away from your loved ones. In my heart I was a bit frightened as it meant going who knows where and doing who knows what..and what would become of us? But I am not a possessive person so we both decided for him to do it. Departure was set for December 2007 and the first stop was at Capua – what luck! Half an hour from Naples! He came to see me every weekend and we were together. I remember the first weekend – tragic! When I opened the door my boyfriend hugged me and burst into tears…I didn’t know what to do, I didn’t understand why he was so upset. It was nothing serious, just the initial shock reaction that all the guys go through when they first come into contact with a military environment: the rules, regulations, order, respect and so many differences from civilian life. But it wasn’t only HIS life that was turned upside down, mine was too. This was a new world where the order of the day was more sacrifice than benefit. It wasn’t easy to get used to it and to accept that duty came above everything including love. We cried a lot and there have been doubts and quarrels but our love was never threatened. Next destination: Rome. Again a city that wasn’t too far from Naples. The first year was hard for many reasons. I didn’t see my boyfriend for months and that was when I realized that I had no choice but to be strong. My boyfriend was put in the Rappresentanza (??) section which meant guarding the most important monuments of the Capital so working 24/7 and especially during holidays and Bank holidays. We haven’t been able to spend either of our birthdays together since that time and neither New Year’s Eve, Easter Monday or any other date important for us.

After the first year things changed. When the Rappresentanza was over, operations began and that meant courses and boot camps all over Italy but it did mean that we had more time together in between. However there are two sides to every coin and though we were getting closer and closer a dark side began to appear in me. This was until I read your page and I realized that there are other people like me out there where I thought I was completely alone. I am the type of person always ready to encourage and help other people but I don’t have the same effect on myself. In the last few years I have spent a lot of time being there for my boyfriend, comforting him when he was sad and giving him strength when he needed it but not thinking about myself. I didn’t turn up to do exams at uni because he would be off that day and I preferred spending the time with him. Then when he was away I would sit down with my books and wonder what I was doing. It was like if he wasn’t there, everything was missing. Just to be clear, he always encouraged me but my problem was psychological. I just couldn’t face life when I was on my own. I only felt alive when he was around. The fact that my family was not near and my friends would leave Naples once they graduated just made me feel more unhappy and alone. Another thing was it was so hard for me to talk to ‘normal’ people. People who don’t share their lives with military have no idea what it means. Most people listen, nod their heads and tell you to be patient and that is when you realize that no one is really understanding you. A lot of people think you are exaggerating and you are just feeling the pain of living a long-distance relationship . Believe me it is a horrible sensation. You feel like you are in a nightmare and unable to wake up. So I just cut myself off from people and started to think there was something wrong with me and I wondered if there were other girls going through the same thing. Another thing was that my feeling affected our relationship. I became moody, aggressive and so wanted to be understood. The final straw was him leaving for mission in Lebanon in October. We had been ready for this for at least a year and I kept telling my boyfriend not to worry, nothing would change and anyway I was already used to him going away and me being on my own. Actually I had no idea what going on mission really meant. Till then the most I had to put up with was being able to speak much on our mobiles and not seeing each other for holidays . I didn’t know it meant not being able to speak for days on end and worrying because you have no idea what they are doing.

So my reaction was to get mad at him whenever we got to talk and to accuse him of lying to me when he’d said we would be able to speak every day and talk on internet. The first month was terrible, I thought I was going mad and didn’t know what to do and he would be saying I had to keep calm and not worry otherwise that would be the end of the mission for him!

Then, one day, on internet I found your Page and it was like coming up to the surface again from the depths. It might seem absurd for some of you but that is exactly how I felt. It opened my eyes when I discovered that I had things in common with other people and it gave me back the strength that had been hidden for such a long time in me. I was so tired of feeling bad but I just couldn’t see anything worth feeling good for around me. Thanks to you I rediscovered what it means to be at peace and how important that is in a relationship! Being positive is an accessory that we need to wear everyday because it not only helps us but it also helps those around us. Now that I have made this discovery I am not going to let sadness darken my love fairytale! At last I feel a new person, a better person! I have gone back to studying, I go to the gym and do everything I can to not feel lonely!

Dear friends from ‘The Other Half of the Uniform’ I hope that my testimony will be useful for others and will make you realize the importance of the work you are doing and how important it is to set up a support network for families here in Italy.

A big thank you

Ale'

(You have just read Alessandra’s words. If you want to share your stories and see them published on our blog and Fb page write to us at: laltrametadelladivisa@gmail.com . Thank you for your contributions and your testimonies)

Newsletter Settimanale

English Translation > See Below

Buongiorno a tutti voi e buon inizio settimana!

Iniziamo questo nuovo giorno con la nostra Newsletter Settimanale, per tenervi aggiornati sulle novità, gli sviluppi del Progetto e i programmi per il futuro.

Procediamo quindi per argomenti:

1- SERATA PRESENTAZIONE PROGETTO 'L'altra metà della Divisa' del 20 Gennaio 2011

Come avrete ormai tutti notato, nella sezione 'EVENTI' sulla nostra Pagina FB e sul Blog www.laltrametadelladivisa.blogspot.com , abbiamo inserito tutte le info sull'evento del 20 Gennaio, ma i dettagli sono ancora in fase di definizione. La serata si svolgerà a Taranto, zona in cui noi organizzatrici ed ideatrici del Progetto, viviamo. L'indirizzo ed il nominativo del luogo dove si svolgerà la serata lo renderemo noto tra qualche giorno. La serata sarà un'ocassione per conoscerci da vicino e presentarvi il Progetto e le attività che programmeremo nel corso dell'anno 2012, ma non solo. Sarà una serata di festa, per stringere amicizie ed illustrarvi quali sono gli obbiettivi principali a cui miriamo, e soprattutto sarà utile per coinvolgere nel Progetto quanti di voi vorranno partecipare. Qualora abbiate la necessità di trovare un posto letto perchè distanti da casa, vi invitiamo a contattarci. Vi forniremo tutte le info a riguardo.

VI INVITIAMO A FAR GIRARE E CONDIVIDERE L'EVENTO SULLE VOSTRE BACHECHE E A CONTATTARE TUTTI COLORO CHE CONOSCETE E CHE POTREBBERO ESSERE INTERESSATI A PRENDERE PARTE ALLA SERATA E AL PROGETTO.

La conferma di partecipzione potrete darla entro il 10/01/2012 tramite mail (laltrametadelladivisa@gmail.com) , cliccando 'PARTECIPA' nella sezione 'Eventi' della nostra pagina FB o chiamandoci ai nostri numeri telefonici (3397706381 – 3929899940 – 3466832796).

2- COLLABORAZIONI: siamo alla ricerca di persone disposte a collaborare con noi volontariamente, su tutto il territorio Nazionale. Cerchiamo non solo figure che abbiamo competenze e professionalità specifiche, utili alla realizzazione del Progetto, ma anche persone che possano e desiderino fare da collegamento tra noi e la zona in cui vivono, pubblicizzando il Progetto nella loro zona o all'interno delle basi militari in cui operano e creando dei gruppi di supporto nelle località in cui risiedono loro. In questo modo ci aiuterete ad ampliare e far crescere la Rete di Supporto e potremo collaborare insieme nello sviluppo del gruppo e delle attività, fissando incontri anche nelle vostre zone e portando avanti insieme le stesse idee. Se volete dare la vostra disponibilità a partecipare attivamente a tutto questo, vi invitiamo a scriverci all'indirizzo mail laltrametadelladivisa@gmail.com , specificando la vostra zona di provenienza e indicando cosa vorreste fare per il Progetto.

3- SEZIONE CONSULENTI ED ESPERTI: abbiamo creato qualche giorno fa nel nostro Blog www.laltrametadelladivisa.blogspot.com , una sezione chiamata 'Consulenti ed Esperti'. In questa pagina verranno inseriti tutti coloro che hanno messo e vorranno mettere a disposizione del gruppo e di tutti coloro che ci seguono, la loro Professionalità in modo TOTALMENTE GRATUITO e VOLONTARIO. Questo permetterà a chiunque ci segue, di contattare direttamente l'esperto, tramite mail, e porre domande, esprimere dubbi, chiedere consigli sugli argomenti più disparati. PSICOLOGI, AVVOCATI, EDUCATORI INFANTILI, TERAPISTI DI COPPIA, MEDIATORI FAMILIARI, ma anche AGENTI IMMOBILIARI, TRADUTTORI ESPERTI, CONSULENTI DEL LAVORO, WEDDING PLANNERS...piano piano questa pagina si arricchirà con foto, descrizioni professionali e contatti di tutti coloro che svolgeranno attività e corsi per il Progetto, nella nostra zona, ma che saranno a disposizione anche per chi è lontano e non potendo partecipare personalmente alle attività, avrà comunque in questo modo, l'opportunità di contattare a distanza l'esperto e chiedere un consulto TOTALMENTE GRATUITO. Ringraziamo dunque fin da subito, tutti i Professionisti che interverranno e contribuiranno alla realizzazione di tutto questo.

Continueremo poi con le nostre consuete attività settimanali:

• I nostri articoli , ai quali vi invitiamo a collaborare dandoci spunti, commentando ed esprimendo le vostre idee e suggerimenti ed esprimendo le vostre idee.
• I consigli del Giorno, per aiutarvi, con spunti e suggerimenti veloci e di facile attuazione, a superare le piccole grandi difficoltà quitidiane.
• La pubblicazione delle vostre storie ed esperienze nella Rubrica 'C'è Posta per Noi', arrivate all'indirizzo mail laltrametadelladivisa@gmail.com. Vi invitiamo anzi a continuare a contribuire alla realizzazione di questa Rubrica inviandoci le vostre esperienze, storie, domande e consigli, che, se lo desiderate, verranno pubblicati anche in forma anonima. Vogliamo ribadire ancora una volta l'importanza 'terapeutica' che ha questa Rubrica. Scrivere le proprie esperienze, mettere su carta le proprie emozioni, raccontare le sensazioni provate in un determinato momento di difficoltà nella propria vita, aiuta chi scrive a scaricarsi, a sentirsi meglio, a sfogare la tensione e è di grande aiuto anche a chi legge, perchè si immedesima nell'esperienza altrui e trova, nella storia dell'altro, un motivo per non sentirsi solo, perchè da quel momento avrà la consapevolezza che non è l'unico a sentirsi in un determianto modo, o a dover affrontare certe difficoltà. Sharing is Caring! Condividere è Aiutare! Fatelo, vi sentirete meglio, e farete stare meglio qualcun altro!
• Vi ricordiamo che L'altra metà della Divisa è presente su Skype. Contatto: Laltrametadelladivisa . Se avete necessità di parlare, chattare, se vi sentite soli e volete un pò di compagnia, non esitate a contattarci. Cercate aiuto e vi renderete conto che di fronte a voi c'è già una mano tesa, pronta ad offrirvelo.

RINGRAZIAMO ANCORA TUTTI COLORO CHE CI HANNO SCRITTO E CHE SI SONO GIA' MESSI A DISPOSIZIONE CON GRANDE PASSIONE E VOGLIA DI FARE!

VOI SIETE L'ANIMA DI QUESTO PROGETTO, E OGNUNO DI VOI E' UN INGRANAGGIO IMPORTANTE PER SUA LA REALIZZAZIONE...CONTINUATE A SEGUIRCI NUMEROSI E A FAR SENTIRE LA VOSTRA VOCE. SIAMO QUI AD ASCOLTARVI.

INSIEME POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA!

L'altra metà della Divisa

Deborah, Luana, Silvia, Cristina

Newsletter no 2

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

We wish you a good day and a good week!

We’ll start the day with our Weekly Newsletter so you will know all the latest, developments in the Project and future plans.

1. PRESENTATION OF THE PROJECT EVENING ‘L’Altra meta’ della Divisa’ 20^th January 2012

As you will have already noticed on the ‘Events’ section of our Fb page and the Blog, we have already put up all the info regarding this event on the 20^th Jan but we are still sorting out the details. It will be held in Taranto which is the area in which the organizers live. We will let you know the address and name of the place where the Event will take place in the next few days. This is going to be an opportunity to get to know one another better and to present the Project and plans for 2012 but not only that. It is going to be a party and a time to meet and make new friends so that you will be able to get involved in all that we are doing. If you need somewhere to sleep please contact us and we will give you all the info you need.

PLEASE SEND AND POST THIS ON YOUR PAGES AND CONTACT THOSE PEOPLE YOU THINK MIGHT BE INTERESTED IN COMING TO THIS EVENING.

We need to know if you are coming or not by 10/01/2012 and let us know via email (laltrametadelladivisa@gmail.com), by clicking on ‘PARTECIPA’ on our Fb page or you can call one of us on 3397706381 – 392899940 – 3466832796

2. HELPING OUT: we are looking for people from anywhere in Italy who would be willing to help us out on a voluntary basis. We are not only looking for experts or consultants to help us out with the Project but also people who could become links between us and the area in which they live. You could do this by telling people about the Project both inside the Bases and by setting up your own local support group. This way we can really develop and extend the Support Groups and set up activities in your own area. If you feel you could help in this write to this email address: laltrametadelladivisa@gmail.com.

and say where you are writing from and what you think you could do for the Project.

3. CONSULTANTS AND EXPERTS SECTION: a few days ago we set up this section on our blogwww.laltrametadelladivisa.blogspot.com. We are going to put the names of those willing to help with various expertise and you will be able to contact them WITHOUT CHARGE. Anyone who wants to will be able to ask them questions, seek advice or ask for help. They are PSYCHOLOGISTS, LAWYERS, TEACHERS, COUPLE THERAPISTS, FAMILY MEDIATORS, ESTATE AGENTS, TRANSLATORS, WORK CONSULTANTS, WEDDING PLANNERS…..This section will eventually have photos, descriptions and contact numbers for those who are from our area but they will also be available for those who live at a distance and, again, this is a service with no charge. We would like to thank all those who are going to carry out this type of service

We are going to continue with our usual weekly activities:

• Our articles which we warmly invite you to comment on with your ideas and suggestions
• The daily advice section which gives you quick and to the point advice and hints on how to face the daily difficulties that come along
• Publishing of your stories and experiences in the Feature ‘We’ve got Mail’ These need to be sent to: laltrametadelladivisa@gmail.com. We would encourage to continue sending your stories which will be published anonymously if you prefer. Just to repeat also how it can be really helpful to put down onto paper the emotions and feelings that you might be going through at a particular moment in your life and how much you can help another person who is going through the same experience, particularly if they are feeling lonely and think no one else has been through what they are going through. Sharing is Caring! Do it, it will make you feel better and you could help someone else feel better too.

Remember that The Other Half of the Uniform is also on Skype. Contact us at: L’altrametadelladivisa if you need to chat, if you feel lonely and need someone to talk to, don’t hesitate to get in contact. Seek help and you will realize that there is a friendly hand being held out to you.

WE’D LIKE TO THANK ALL THOSE WHO HAVE BEEN IN CONTACT WITH US AND HAVE OFFERED THEIR SUPPORT. YOU ARE AT THE HEART OF THIS PROJECT AND EACH ONE OF YOU IS A PART OF ITS MECHANISM….KEEP ON BEING THERE AND MAKING YOUR VOICE HEARD. WE ARE HERE TO LISTEN TO YOU.

TOGETHER WE CAN MAKE THE DIFFERENCE

L’Altra Meta’ della Divisa

Deborah, Luana, Silvia, Cristina

Pensa Sexy. Sentiti Sexy. - di Cristina Rodriguez

English Translation > See Below

'Amo profondamente i miei bambini e voglio che loro vedano che anche la loro mamma ha una vita sua. ' -- cit. Parent Souper Jeanne

La prima volta che mi sono trovata di fronte a questa lettura, ho pensato dentro di me, questa è forse una delle frasi più utili e che farà aprire gli occhi a moltissime mamme là fuori. E' molto facile dimenticarsi di te stessa, durante il percorso che ti fa scoprire di essere una mamma e che fa diventare tuo figlio la TUA vita, ma questo non significa che tu non sei più importante.

Prima di diventare madre, la mia vita consisteva in lavoro, scuola, passare del tempo con i miei amici e con la mia famiglia e, ovviamente, MOLTO tempo da dedicare a me stessa. Ho sempre creduto nell'espressione 'Pensa sexy. Sentiti sexy'. Non solo a livello fisico, ma anche dentro di te. Mi sono presa una lunga pausa, ma dopo 4 anni sono attualmente tornata a scuola, sto lavorando alla mia laurea come infermiera, studiando da casa. Non so cosa riserverà il futuro per la mia famiglia, perchè tutto cambia di giorno in giorno, per non parlare del fatto che la situazione economica non è nel suo periodo migliore da nessuna parte nel mondo. Non appena visto che si prospettava per me l'opportunità di tornare a studiare, mi sono detta, perchè no? Sono ancora giovane, i 30 anni sono i nuovi 20, dicono, ho un marito fantastico che mi supporta, e Sofia, la mia bambina più grande, mi ricompensa con degli stickers quando vado a lezione, quindi come vedete, tornare a scuola non è così male, dopo tutto. Fondamentalmente sto facendo qualcosa che non sono riuscita a terminare prima di costruirmi una famiglia, e non solo è una cosa positiva, ma anche molto gratificante.

Entra in contatto con il tuo lato creativo. Fai esercizio. Si, ho proprio detto FAI ESERCIZIO!!! Prendendoti cura di te stessa, conducendo una vita sana, che include lo sport e mantenendo una dieta salutare, ti sentirai meglio e capace di dare molto di più alle persone che ti corcondano. Io non vado matta per la corsa, per non parlare del mio dolore al ginocchio, ma tutto questo non mi ferma perchè dopo averlo fatto, mi sento MERAVIGLIOSAMENTE!!! Questa è una sensazione che solo tu puoi donare a te stessa, nessun altro può farlo. Anche se sono solo 20 o 30 minuti di camminata veloce, ringiovanirà i tuoi sensi e ti terrà in forma.

Infine, e questa è una delle cose che mi manca di più da quando mi sono trasferita in Italia, fai vita sociale. Costruisciti una vita sociale soltanto tua, e cioè con amici 'tuoi', non con quelli di tuo marito. Mi manca uscire a pranzo con i miei amici, andare a fare shopping, le serate a guardare film o anche quella che in America chiamiamo la 'Ladies night', la serata tra donne. Sono consapevole che molti considerano lo stile di vita americano, 'selvaggio' e molto libertino, ma penso che ci siano delle cose che si dovrebbero imparare da loro, senza esagerazioni. Quindi, se hai degli amici, prenditi del tempo per fare le cose che ti potrebbero far divertire, va benissimo se lasci i tuoi figli da soli con il loro papà, e se papà non c'è, affidali a qualcuno di fiducia. Dedicare del tempo a te stessa, non ti fa diventare una cattiva moglie o madre, quindi non ti vergognare quando decidi di fare delle cose per TE STESSA, cose che ti aiutano a farti sentire meglio con te stessa perchè LA TUA VITA conta, ed è importante tanto quanto quella della tua famiglia.

Se tu non stai bene, non puoi nemmeno aspettarti anche che loro si sentano così.

Tutto COMINCIA da te!

Think Sexy. Feel Sexy - by Cristina Rodriguez
(Translation by Cristina Rodriguez)

I love my children dearly and I want them to see that mommy has a life too. --Parent Souper Jeanne

The 1st time I came across this reading I thought to myself, this is probably one of the most helpful but also an eye opening phrase to many mommies out there. Its easy to forget about yourself, upon your discovery on becoming a mother that child becomes YOUR life, but that doesn't mean that your not important anymore.

Before I became a mother, my life consisted of work, school, spending time with friends and family and of course LOTS of time to myself. I have always believed, Think Sexy, Feel Sexy. Not only physically but also from within. I took a long pause and after 4 years I'm currently going back to school, working on my nursing degree all from home. I don't know what the future holds for my family because everything changes daily, and not to mention the economy isn't the best anywhere. Seeing that I had the opportunity to go back to school, I thought why not? I'm still young, 30 is the new 20, so they say, I have a wonderful husband who supports me, and Sofia my oldest rewards me with stickers when I go to class, so like you see going back to school isn't that bad after all. Mostly I'm doing something that I never got to finish before I started a family, and it's not only positive but also very self rewarding. Get in touch with your creative side.

Exercising. Yes, I said it, EXERCISE!!! By taking care of yourself with a healthy lifestyle that includes exercise, and maintaining a healthy diet you will feel better and be able to give more to everyone else around you. I'm not crazy about running, not to mention I have a bad knee but that doesn't stop me because when I'm done I feel GREAT!!! That is only a feeling you are able to give to yourself no one else can. Even if its 20 or 30 min of a brisk walk it will rejuvenate your senses and keep you in shape.

Lastly, it's something I miss the most since I have moved to Italy, having a social life. A social life of your own that is, "your" friends not your husbands. I miss going out to lunch with friends, going shopping, movies nights or even what we call in America,"Ladies" night. I know to some the american lifestyle is considered to be "wild" and very liberal, but I think that there are some things that can be learned from them without exaggeration. So if you have friends, take some time to do things you might enjoy, its ok if you leave your children alone with dad, and if dad's not around well someone that can be trusted. Taking time for yourself does not make you a bad wife, or mother so don't feel ashamed when doing things for YOU, things that will help and make you feel better because YOUR life counts, its just as important as your family's. If your not well then you can't expect them to be either, it all STARTS with you.