mercoledì 24 ottobre 2012

Il Gruppo di Supporto alla Famiglia Militare. Cos'è e perchè farne parte? - di Daniela, Elena, Francesca e Luana

La tua Metà è appena partita per una Missione all'Estero.
Ancora non ti rendi conto che sta accadendo davvero.
Purtroppo è la realtà: 6 mesi (più o meno) lontano dall'uomo/donna che ami.
Ora che stai metabolizzando la situazione corri a cercare conforto da parenti ed amici, che non sono poi così comprensivi: “Ma come fai?! Poverina, però c'è da dire che quando torna avrà guadagnato un sacco di soldi!”
Quante volte hai sentito ripeterti questa frase?! Eh sì, perché è difficile spiegare cosa si prova a chi ci sta intorno e non conosce, in profondità, questo mondo.
La situazione diventa ancora più complicata nel caso in cui, oltre a gestire le tue emozioni rispetto alla partenza e alla lontananza di un familiare, tu abbia anche dei bambini , ed il pensiero corre subito a come riuscirai a fronteggiare la loro reazione ai lunghi mesi di assenza del padre/madre e a dare loro il giusto aiuto.
Se invece sei figlio di un militare, la tua famiglia forse si è trasferita da poco in una nuova città e ti trovi a cambiare frequentemente amici, scuola e a ricostruire ogni volta le tue relazioni da zero. Provi un senso di rabbia a causa di questa vita sempre un po’ su e giù per lo stivale, anche se sai che non c’è una colpa né un colpevole e che questo è il lavoro di tuo padre/madre e sei orgoglioso di quello che fa.
La Rete Supporto Famiglie Militari 'L'altra metà della Divisa' nasce proprio con l'intento di creare un supporto reale ,concreto ed assolutamente gratuito a disposizione di tutte le famiglie dei militari italiani.
Il gruppo di supporto racchiude  in sé una grande potenzialità d'aiuto favorendo il rispecchiamento e la condivisione, facendo sentire chi ne fa parte, accettato e sostenuto nell'affrontare cambiamenti così importanti per la propria vita. Si sperimenta l'essere "non più soli"; il poter parlare dei propri sentimenti senza sentirsi giudicati, aiuta ad uscire da quel circolo vizioso che si chiama isolamento e dando la possibilità di esternare la propria esperienza e tutte le emozioni, tristi o gioiose che siano.

Perché partecipare attivamente ad un gruppo di supporto ?

  • Condividere e accettare. Fondamentale in questi momenti è poter contare sul sostegno emotivo e concreto di qualcuno che ci capisce e che si trova o si è trovato nella nostra stessa situazione. L’identificazione nel cammino evolutivo di persone percepite come simili a noi, esercita un rinforzo e un sostegno maggiori, rispetto al confronto con persone che sono estranee alle situazioni che in genere viviamo come familiari di militari, perché ci fa sentire accettati, compresi e non “diversi”.

  • Essere solidali. Solidarietà che non si limita al contesto virtuale del blog o dei social network, anzi, si crea un legame che prosegue nella realtà, che continua tra i componenti del gruppo, che si incontrano, organizzano eventi , si scambiano consigli , informazioni ed ogni singolo membro del gruppo è sempre di supporto a qualcun altro.

  • Socializzare e diminuire l’isolamento. Il gruppo di supporto permette di aumentare il numero delle relazioni amicali, che si rivela utile soprattutto in contesti come quelli delle grandi città, dove una famiglia militare si è appena stabilizzata e tende a sentirsi sperduta ed isolata. Una comunità, anche se formata da un numero ridotto di persone,come potrebbe essere quella del gruppo di supporto, può soddisfare un bisogno di inserimento ambientale.

  • Aumentare l’autostima ed abbassare i livelli di stress. Far parte di un gruppo con il quale si possono condividere emozioni, preoccupazioni, tempo libero permette di ridurre l’ansia producendo un abbassamento dei livelli di stress percepito. Senza sottovalutare che entrare a far parte di un gruppo di supporto come questo, procura un aumento dell'autostima e rappresenta una fonte inesauribile di arricchimento e crescita personale.

Affinché l'obiettivo possa essere raggiunto verranno proposti degli incontri ,delle attività ludiche e ricreative,degli eventi culturali per conoscere e farsi conoscere, per scambiarsi idee emozioni e parole, per sviluppare delle relazioni tra i partecipanti facilitando la nascita di legami di amicizia e la creazione di un patrimonio di conoscenza comune.


Autrici dell'articolo:

Daniela Albanesi (Responsabile Gruppo Supporto Famiglie Militari AMD Viterbo)
Elena D'Aversa (Responsabile Gruppo Supporto Famiglie Militari AMD L'Aquila)
Francesca Conte (Responsabile Gruppo Supporto Famiglie Militari AMD Viterbo)
Luana Maria Jaselli (Responsabile Gruppo Supporto Famiglie Militari AMD La Spezia)



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