C'è Posta per Noi - La Storia di Rosa

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'La mia storia non è molto diversa dalle altre se non perchè oltre ad essere la ragazza di un militare, sono anche figlia e nipote di militari.

Non ho avuto la fortuna di conoscere i miei nonni ma ciò che in breve posso dirvi è che hanno partecipato alla 1° Guerra Mondiale uno (perdendo l'uso di una mano) e alla 2° Guerra Mondiale l'altro che ha vissuto mesi di prigionia in Russia ed ha girato il mondo.

Che sbadata, quasi dimenticavo! Sono Rosa ed ho 22 anni. Ora sono qui per parlarvi della "storia" tra me e mio padre e non di ciò che quotidianamente vivo con il mio ragazzo.

Scrivo di me e papà per portarvi una storia un pò diversa dalle altre. Una storia tra molti alti e bassi.

Fortunatamente non ho mai dovuto vivere imminenti e continui spostamenti da un paese all'altro dato che mio padre ha avuto la fortuna di avere il trasferimento definitivo poco prima del matrimonio con mamma. La mia famiglia è una gran bella famiglia solo che con il "grande capo" ho vissuto momenti decisamente "NO". E' sempre stato un soldato fiero del proprio lavoro e decisamente tanto legato alla divisa. Forse, per me che ero un pò troppo piccola per capire, un pò troppo. Ed è per questo che è nato e cresciuto un rapporto decisamente conflittuale con lui. Adesso è in pensione ma ha lavorato fino ai miei 13 anni. Il suo primo giorno di pensione? Il giorno del mio compleanno. Chiamiamola fatalità!

Il problema principale tra me e lui era proprio il suo lavoro che l'aveva portato a stare molto fuori casa. Preciso: non ha mai fatto missioni estere.

Però il solo fatto che non riuscivamo mai a passare del tempo assieme mi ha portata a considerarlo quasi estraneo alla mia vita. Il mio punto di riferimento era la mamma, era lei che diceva "questo va bene, quest'altro no!" lei che mi dava la buonanotte, lei che mi rimproverava... Insomma c'era lei e basta. Per questo con il mio papà non ho mai avuto chissà che rapporto. Non c'è mai stato un grande legame. Il suo lavoro lo vivevo decisamente male. A maggior ragione quando passava le notti fuori casa, quando mia mamma metteva me e i

miei fratelli in macchina per raggiungerlo per un fine settimana o per il Natale. Non riuscivo a capire come potesse essere giusta una cosa del genere.

Non trovavo per niente una ragione valida a tutto ciò. Ero orgogliosa di lui però quando sentivo le mie amiche dirmi "Wow! Hai un papà militare!" oppure ''Anche io voglio fare il militare come tuo papà!"..Infondo lui era il mio papà, io ero sangue del suo sangue e non capivo perchè non riuscivo a mettere da

parte quella specie di disprezzo verso il suo lavoro. Non riuscivo a sentirmi parte della sua vita.

Quando poi è andato in pensione le cose si complicate ancora di più perchè per me non è stato facile avere un padre "a tempo" nel senso che <adesso c'è, domani deve andar via...> Mi è decisamente mancata la stabilità. TANTO! Quindi quando nella mia adolescenza ha iniziato ad entrare sempre di più nella mia vita le cose si sono complicate dato che non trovavo normale il fatto che non ci fosse stato fino ad allora e poi, tutt'ad un tratto, volesse piombare nella mia vita. Per me non era giusto. Odiavo tutto ciò che potesse avere un color verde militare o potesse vagamente assomigliare ad un basco.

(Certo, la mia esperienza è un pò fuori dal comune soprattutto perchè c'è da aggiungere che mio padre ha un bel caratterino. Quindi voglio rasserenare un pò le mamme del blog!! Spero di non avervi spaventato!!! E' solo la mia esperienza dovuta anche al mio carattere abbastanza introverso.)

Col tempo però le cose sono andate migliorando. Anzi, è proprio grazie a mio padre se ho conosciuto una persona splendida: la mia migliore amica! Figlia anche lei di un militare, collega di papà. E' proprio vero quando si dice che l'EI è una grande famiglia! Si, è così! Siamo amiche da sempre: dalla mia

nascita, dato che lei è un anno più grande di me. E siamo amiche nonostante gli

800km che ci dividono.

Si, credo proprio di doverlo ringraziare. Avrò avuto un'infanzia ed un'adolescenza un pò turbolenta però adesso se sono ciò che sono è anche grazie a lui che ha saputo trasmettermi l'AMORE verso ciò che si fa, un grande senso del DOVERE, il RISPETTO per chi ti è intorno, il senso di CONDIVISIONE e

soprattutto la voglia di non ARRENDERSI MAI!

Per cui, GRAZIE PAPA'!'

(Avete appena letto le parole di Rosa, che ci ha raccontato questa sua intensa esperienza, scrivendoci a laltrametadelladivisa@gmail.com . Se lo desiderate, potete farlo anche voi! Grazie per la partecipazione! )

We’ve Got Mail – Rosa’s Story

(Translation by Mrs Karen Brooker Villani)

My story is not that much different from others’ except for the fact that, apart from being a military girlfriend, I am also a military daughter and granddaughter.

I wasn’t lucky enough to know my grandparents but I do know that they were in the First World War ( losing the use of a hand ) and the Second World War enduring months of imprisonment in Russia and going round the world.

I almost forgot – my name is Rosa and I am 22 years old but I am writing this to talk about my Dad and myself and not the relationship with my boyfriend.

I want to write about my Dad and myself as it is a little different from other stories. It is a story with highs and lows. Fortunately I haven’t had to live worrying about always being moved on to somewhere else because my Dad was moved to a permanent place just before he married my Mum. My family is a great family but there have always been some decidedly negative moments with the ‘Boss’. He has always been a very upright soldier and proud of the uniform he wears. Maybe, when I was young, I thought he was a little too proud and, as I grew up, that caused some friction between us. He is now retired and has been since I was 13 years old. The day he retired? The same day as my birthday! That might be called a coincidence!

The main problem between us was his work which meant that he was often away from home although he was never deployed overseas. Yet, the very fact that we were never able to spend much time together meant that he was quite a stranger to me. The main person in my life was my Mum, she was the one that decided what was right and wrong for me, she was the one who put me to bed, she was the one who told me off…basically she was the one who was there for me. For this reason I never had a close relationship with my Dad and I certainly viewed his job as something that came between us. It was even worse when my Mum used to put us all in the car to go and seen him at weekends or at Christmas – how could that be the right way for the family to live? It was difficult for me to justify that kind of life-style. Yes, I was proud of him when my friends used to say “Wow! Your Dad is in the military!’ or ‘I want to join the Forces one day like your Dad” After all, he WAS my Dad and I was his daughter but I still couldn’t put aside how badly I felt about his work. I just didn’t feel part of his life. Things got even me complicated for me when he retired because he had first been a Dad who was sort of there and not there through all my growing up as a child and then suddenly he was there all the time just as I entered adolescence and the relationship had to start on a different keel all over again. I felt it was really unfair. I hated everything that was militarily green-coloured and looked vaguely like a beret.

My experience has certainly been a bit out of the ordinary and I need to add that my Dad has got somewhat of a temper too. So I want to reassure the blog Mums! I hope I haven’t worried them. I think my experience was also a result of my introvert personality as well.

As time went on things did improve. In fact, it was due to my Dad that I met my best friend! She was a military daughter too, her father worked with mine. It is certainly true that the Italian Army is one big family. She is a year older than me and we are great friends even though we live 800kms apart.

I think I need to thank my Dad. Maybe my childhood and adolescence were unsettled but I know that the person I am today is also because my father transmitted the love of what he does to me too and a great sense of DUTY and RESPECT for others as well as the desire to NEVER GIVE UP!

So, THANKS DAD!

(You have just read Rosa’s deeply felt experience and you can let us read your too if you write to laltrametadelladivisa@gmail.com Thanks!)